i frutti di aligre

19 octobre 2006

della pienezza


da tre giorni, dalle 9 alle 19 formazione
intenso, motivante, mi mete un'energia incredibile

essere in mezzo a 50 persone che la pensano piu' o meno come me e che sono là perché hanno voglia di crescere e far crescere gli altri

fantastico

dormo poco e sono felice
esco dalla scuola e corro
ieri sera all'Hotel meriien,
5 stelle di gran classe
un portentoso manu dibango sorseggiando cotton club

una favola

e stasera
piano contrabbasso batteria e sax
alla cigale
bradford marsalis in ottima forma
due ore
di sogno
di ritmo
di talento

sono nella vita che amo
e il cielo é pieno di scintille

luminosa traccia di drago felice.


10 octobre 2006

della luna e della senna


accendo il mio spliff e subito si diffonde nell’aria quest’odore che amo, il fumo che sale contro le luci basse aranciate della casa. La luna fuori é tonda e bianca e chiara.

Rientro dal lavoro, salgo di corsa i cinque piani, prendo una giacca, metto in tasca telefono accendino e ipod, lascio borsa e esco a cammianre fumando nella notte.
La bastiglia é tranquilla il lunedi’ sera, e bella nel suo splendore rotondo, il canale dell’arsenale riflette le luci nobili della piazza e la luna bianca, i tigli del viale e le finestre dei palazzi. calma.

scendo giù fino alla senna, attraverso con passo spedito il pont de sully e le viette antiche dell’ile st. louis, quai d’anjou fino all’angolo con i gelati bertillon

‘the underground spiritual game’ di fela kuti nelle orecchie, qualche pezzo afro-funk mi fa accelerare il passo mentre risalgo verso l’hotel de ville. La senna é muta e scura e densa ma la sua presenza é pacifica e rassicurante, fluido dall’avanzamento costante

ripenso a come ero in croazia, di fronte al mare e alle mie decisioni
ripenso a quella me che cammina per ore tra gli ulivi e i fichi, il mare come punto di riferimento costante,


ancora liquido, ancora acqua, ancora movimento costante

sento che torna quella dimensione, torna in me e nel mio umore
quella determinazione

venerdi’ lui viene fuori dalla mia porta, al quinto piano, e dice che resta là finché non mi decido a parlargli in faccia, e per togliermi ogni possibile risposta butta il suo cellulare dalla finestra, lo sento nell’orecchio che si fracassa per terra e poi piu’ niente.
Allora apro.
La prima cosa che sento dopo due mesi é la corrente tra i corpi
una frustata
ma passa subito
i suoi occhi, il sorriso
il suo odore e le sue braccia che mi stringono
je t’aime
in tutte le lingue
per due ore
due ore di un altro mondo,
un’altra dimensione,
un altro tutto

e poi andare al lavoro
scossa, turbata
e pensare

e svegliarsi con una convinzione,
che va bene cosi’, che devo andare avanti sola,
che la mia vita si sta costruendo pietra dopo pietra
accogliente e piena
come la voglio

e non voglio piu’ mescolarla con questi casini
non voglio piu’ je t’aime che sento vuoti e piccoli
non voglio piu’ questo senso di falso che mi viene ora

tra una settimana inizia la formazione, il primo passo concreto verso quello che ho scelto, verso il mondo in cui spero di evolvere,
e sento che lui ora là non puo’ piu’ entrare

vederlo dopo questa lungo assedio é stato salutare
lasciarmi andare per due ore e verificare il tutto da vicino
tutta la delusione e l’amarezza sono risalite attarverso le sue parole talmente forti, emozionanti, da diventare completamente vuote di significato nelle mie orecchie perforate dall’esperienza
guardarlo da vicino e vederlo preda di un egoismo da bambino viziato
cercare di convincere il giocattolo rotto con una falsa aria implorante venata di un qualcosa di minaccioso

e rendermi conto che quest’uomo vorrebbe cancellare due mesi di riflessioni spinte con due baci e due ti amo,
senza parlare degli altri avvenimenti e dei miei sbalzi d’umore ad essi legati, agli ormoni impallati e ai cambiamenti corporei
lui pensa di venire qui a dirmi quanto ha sofferto e ricominciare come se niente fosse, si lo so sono stato un mostro ma ora dimentica e ci sposiamo (!) e vieni a stare a vitry e sono cambiato mi devi credere
e questo dovrebbe bastare

mi sembra piccolo piccolo tutto questo amore che dice di avere dentro

e mi ci sento stretta, oggi
sento che i miei rami spingono per alzarsi di un livello in altre direzioni
sento che torna quella forza
quella voglia di camminare veloce
verso la mia meta

su per la salita, un passo verso l’altro, in mezzo agli ulivi e ai fichi,
il mare dietro di me
e la coda di un drago ridente che sfreccia in lontananza.

NDA:
vi segnalo un esperimento che sto facendo per esercitarmi in francese, da brava sally mara transalpina:
potete trovare la traduzione di questo post (e dei seguenti, tempo permettendo) sul blog http://veneziaaligre.blogspot.com/
che vorrebbe essere, per l'appunto, un altro pezzo del mio ponte tra qui e li'.
in realtà l'idea di base sarebbe di creare un blog di post che leggo e che amo in altri blog italiani, tradotti in francese, con il filantropico intento di incoraggiare me, la mia adorata amica e qualche altro buontempone a fare esercizio, a lasciare commenti di traduzione, ad attivare uno scambio linguistico, ma conoscendo la mia poca pazienza e costanza non prometto niente e per il momento mi limito ad autotradurmi, ehm.
si accettano consigli, precisazioni e correzioni.
se qualcuno ha idee in proposito, soprattutto se possono apportare denaro, é pregato di contattarmi ;)

05 octobre 2006

angolo cottura con sorpresa


ce n'é uno che certe volte mi fa proprio ridere..
grazie mio fedele Furia!!



01 octobre 2006

di giorni duri


rientro dal lavoro con quasi tredici ore sulle spalle, tredici ore di birre e thé alla menta e caffé e bianchetti e bordeaux e sauvignons e alcolizzati incapaci di tenersi in piedi e commenti spinti sul mio profilo visto da davanti, da dietro, lato destro, alto sinistro.
Ascolto il primo disco del nuovo cofanetto Prestige di Miles Davis, arma suprema contro la bassezza dell’umano traboccante di alcol mentre bagno le piante e nutro Furia il gatto.
Ogni volta che prendo in mano un disco di Miles penso a un paio di occhiali da sole persi in un trasloco e ad un sorriso e ad una libreria del canal ST Martin

Ieri sera ho aperto il canale
siamo stati tre ore a scriverci su msn
tre ore di parole
distruttive
stupende
strazianti

lui prova a chiamare a casa diverse volte, poi capisce che non rispondero’ ed torna a scrivere
non posso pensare di sentire la sua voce
dice che parte per un po’
dico di andare
dice amore mi dispiace sono stato un mostro voglio solo te ora ho capito
dico che almeno avrà imparato la lezione per la prossima volta
invita a concerti propone di non partire per ricominciare

dice della forza che la mia presenza gli dà
dice meravigliosa e vivere e insieme e fiducia e dolore
dice noi e due e amore e la pelle
come calamite noi due
dico che gli auguro tutto questo con la prossima che trova
dice di padre e madre e lui e rabbia e amore
rispondo di essere uomo e non piu’ guardare con occhi di bambino impaurito
di uscire dalla rabbia per poter costruire

you’re running and you’re running and you’re running away
but
you can’t run away from yourself

e poi
dico di cécile e del suo messaggio in segreteria, che ero andata ad aspettarlo a casa per parlargli di una cosa importante
non specifico
dico di amore e di rabbia e di stare male e di delusione e di disprezzo
dico che ho capito
che il prezzo é troppo alto per questa felicità lampeggiante
dico che spero che un giorno concerti insieme
ma chiedo che questa sia l’ultima volta che ci parliamo,
chiedo che non mi contatti
dico di filtri su mail e telefono
almeno fino a dopo i suoi viaggi
un mese almeno
dico che ad ogni modo non gli lascio scelta

e poi non dico piu’ niente
ma lui lo sa
che per rimanere salda nella mia decisione devo starci aggrappata con le unghie e con i denti
e infatti sono una bomba a orologeria in questi giorni

perché io questo uomo lo amo
vedo quanto sono innamorata
é incredibile
amo ogni sua singola parola
ogni respiro
ogni centimetro di quella sua faccia tosta
il minimo gesto
un cuoco rasta scazzato e appassionato di jazz
abitato da un’intelligenza malefica e da un fascino assassino
é l’esatto corrispondente dei miei amorosi sensi
io amo questo uomo in modo viscerale
ed é straziante
dirgli di andare per la sua strada
dirgli che ha avuto già tutto
tutto il tempo
tutte le occasioni
parole di tristezza e di disillusione e che peccato

é straziante
ma non ho scelta
devo fare cosi’

e resto aggrappata con le unghie e con i denti
dicendomi che passerà
che sono fasi necessarie
che sono stata brava
che va bene cosi’
che sono stanca dal lavoro
e domani altre ore di birre e caffé e alcolizzati
resto aggrappata
resta straziante

vado a dormire
e domani é un altro giorno.